A Trento, un prete e prof di religione è accusato di violenza sessuale su una studentessa di 11 anni: la difesa è agghiacciante.
Mentre a Catania un uomo tenta un rito satanico in casa, a Trento, un prete e insegnante di religione in una scuola cattolica, è stato accusato di violenza sessuale aggravata su una studentessa di 11 anni. La Procura, come riportato da Open, ha ritenuto il racconto della minore attendibile e ha già chiesto il rinvio a giudizio del religioso, che ora dovrà comparire davanti al giudice.

Le accuse della studentessa minorenne e il trasferimento
L’inchiesta è nata dalle dichiarazioni della studentessa, che ha raccontato alla sua famiglia episodi di abbracci e palpeggiamenti ricevuti a scuola da parte del docente. Il suo racconto è stato confermato anche durante un’audizione con una psicologa nominata dal tribunale.
La Procura contesta al sacerdote tre episodi distinti, tra cui Corriere del Trentino, l’Adige e il T, avvenuti tra ottobre e novembre 2023. Inoltre, l’istituto ha deciso di trasferire il docente a Roma dopo un colloquio tra la direzione scolastica e i genitori della studentessa.
La difesa agghiacciante del prete e prof di religione
Durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, aggiunge Open, il sacerdote ha respinto ogni accusa. “Non è affatto vero, io sono una persona molto espansiva e se ho abbracciato quella studentessa non è stato certo con finalità sessuali, non è da me“, ha dichiarato.
Il docente, che lavorava nella scuola da circa dieci anni, continua a negare ogni addebito. La sua posizione ora sarà esaminata dal giudice per l’udienza preliminare, davanti al quale dovrà comparire all’inizio del prossimo anno. La presunta vittima è già stata ascoltata in incidente probatorio e il suo racconto ha convinto gli inquirenti.
Nel primo semestre del 2024, riporta Save the children, le vittime di pornografia minorile in Italia sono quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2023. Si tratta di 137 casi contro 75, con il 66% dei minori coinvolti sotto i 14 anni.